“A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina”.
(Giulio Andreotti)

Partiamo da un presupposto fondamentale: Naike Rivelli è un’influencer. Vola su Instagram e soprattutto da quando si è piazzata stabilmente – tra provocazioni e relazioni sentimentali – sulle pagine di gossip delle riviste.

Diciamo che, del resto, la stessa bella Naike non disdegna questa attenzione mediatica. Si vada a vedere l’ultima foto che ha fatto il giro del web. Mamma Ornella Muti sfoggia un fondoschiena da urlo. Lo scatto – afferma Naike – è rubato. Benché lo scatto di Ornella Muti al tavolino sembra studiato proprio a tavolino, ora ci vuole.

Ma, oltre al copy ad accompagnare la foto, è curiosa la scelta dei tag inseriti in tale foto.

Uno screenshot della foto pubblicata da Naike Rivelli su Instagram con i tag in evidenza

Uno screenshot della foto pubblicata da Naike Rivelli su Instagram con i tag in evidenza

Tra questi, Vanity Fair e l’Ansa. Scelte casuali o volontà precisa di far sapere a chi di dovere cosa è stato appena pubblicato?

Il gioco, comunque, funziona nella gioia collettiva degli stakeholder chiamati in causa: i giornali online catturano click, Naike Rivelli continua a far parlare di sé e a fare numeri da capogiro su Instagram.

Salvo poi risentirsi quando qualche webzine va un po’ oltre, e in cerca di stimolare ulteriore curiosità si lascia andare a commenti nel merito. In tal caso, Naike si infervora. Riportiamo testualmente la risposta, sempre affidata al copy di una foto di mamma Ornella postata su Instagram.

Puppblico le MIE PHOTO, LE MIE IDEE E La MIA ARTE. Vengo Spesso Criticata. ALLSO STESSO TEMPO, TUTTO, MA TUTTO – QUELLO CHE POSTO VIENE PRESO E RIPROSPOSTO QUOTIDIANAMENTE DA TUTTI I SOCIAL- iniziando Dalla “Cronaca Vera” Tg ecc.. e finendo con la cronaca rosa, gossip e trash. Ognuno di questi canali mediatici esprime la sua.. sul mio Lavoro. Spesso usando titoli come: Naike Rivelli foto scoc Foto volgari improponibili ecc ecc.. TALMENTE INGUARDABILI CHE NON C’è SOCIAL CHE NON LE USA QUOTIDIANAMENTE- mi ritrovo tutto ciò che pubblico da tutte le parti.. in varie forme , costantemente decontestualizzato.. sfruttato per aumentare i propri ascolti come un virus. Dicono che faccio tanto scandalo.. eppure- STANNO SEMPRE A RIPROPORRE LE MIE #naikerivelli IMMAGINI… sarà che da qualche parte.. a qualcuno .. quello faccio piace? Ma piace tanto ..! Ieri ho postato la mamma in déshabillé.. la sera stessa era sul Tg – in tv ?- dove ci dovrebbe essere la cronaca e non il meraviglioso culo di mia madre, rubato dal mio Instagram per fare gossip e audience a mediaset ??? LA FOTO DI IERI È PIACIUTA A 3000 Mila persone che MI SEGUONO su Instagram .Vi invito ad osservare LA QUANTITÀ DI PERSONE CHE REALMENTE VANNO A FARSI I CAZZI MIEI

Naike Rivelli è una influencer. Sa provocare, sa far parlare di sé e sa farsi seguire. Probabilmente mette la stessa passione su Instagram che nella carriera artistica, cominciata seguendo le orme di mamma Ornella ad appena 16 anni.

A differenza di una stampa che parla di scatto rubato riportando fedelmente lo storytelling di Naike, gli addetti al settore qualche dubbio se lo pongono.

Specialmente per quel tag – ripetuto anche nel copy – di Victoria’s Secret.

Influencer, pubblicità e il giro di vite sui social network

Preoccupa in effetti che non sia ben chiaro a tanti operatori dell’informazione che quello dell’influencer è diventato in breve un vero e proprio mestiere. La visibilità acquisita dagli influencer e il loro pubblico – molto più definito e attento di quello che si può ottenere con gli altri strumenti digitali – li rendono non solo appetibilissimi da parte dei brand, ma ormai parte integrante delle strategie di marketing delle aziende.

Ancor prima delle sollecitazioni che hanno spinto l’Antitrust e la Guardia di Finanza a muoversi (si legga a questo proposito lo splendido articolo di Luigi D’Alise per Agopress) in funzione del fatto che la pubblicità debba essere chiara all’utente destinatario.

La “ramanzina” delle autorità italiane sembra quantomeno anacronistica – però – rispetto a quanto accade nei Paesi anglosassoni che si sono già dotati di strumenti per arginare questo fenomeno. Riportiamo il sito Noetica.it che scrive:

“L’autority americana Federal Trade Commission – spiega B I – che “Qualora sia presente una connessione finanziaria tra l’influencer e l’azienda, il pubblico ha il diritto di essere a conoscenza di questa relazione, anche se si tratta di uno sconto da un dollaro perché questo ha un incentivo nella pubblicazione dell’immagine.”

In Inghilterra invece l’Asa ha decretato che per evitare multe e sanzioni, gli Influencer di Instagram devo pubblicare i contenuti i contenuti sponsorizzati “etichettandoli” con l’hashtag #AD o #ADVERTISING in modo da dichiarare apertamente che alla base di quel contenuto ci sia una relazione lavorativa con il brand.

Non sottovalutabile, poi, sarà la reazione dei social network. Ricordiamo, come sempre, che affidarsi ai social per il proprio marketing vuol dire accettarne le regole che i social dettano. E i social dettano, nel loro “contratto unilaterale“, che è vietata la pubblicità se non nei termini stabiliti dal social network stesso: promozioni a pagamento, insomma.

Questo trend, c’è da scommetterci, fa storcere il naso anche a Facebook e soprattutto (nella famiglia Zuckerberg) a Instagram che per la sua natura visuale ben si presta a questa forma di promozione. Nella fattispecie, si immagini cosa voglia dire riportare questa enorme economia sommersa all’interno delle piattaforme.

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